Milano. È andata in scena in questi giorni di aprile nella città Meneghina la prima edizione di Tempo di Libri, fiera dell’editoria, che chiude dopo cinque giorni e dà appuntamento al 2018. Il Programma, nel parco fieristico di Rho nei padiglioni 2,4,1, ha dato vita a 35 mila metri quadrati di spazi espositivi, attività letterarie, incontri, presentazioni di libri, dibattiti, lectio, cultura al centro del quale il lettore è libero di scegliere una intera offerta del programma. Attraverso le 26 lettere chiave dell’alfabeto per potersi orientare nel fitto programma della fiera. Presenti 2000 autori, tutto il gotha dell’editoria italiana, piccole e grandi insieme proponevano il meglio della produzione letteraria nazionale ed internazionale. Autori del calibro di Diego da Silva, Agnello Hornby, Sveva Casati Modigliani, ma anche attori e musicisti, hanno fatto da richiamo all’appuntamento fieristico che si pone in qualche maniera in competizione, ma senza dichiararlo apertamente, con il salone del libro di Torino. Proprio Torino è stato rappresentato dalla Sindaco Appendino che intervenuta in fiera ha subito precisato: “Positivo per la qualità di quello che è stato rappresentato, per come ha funzionato il tutto. Sono contenta anche per quello che è successo in città”. Infatti è la città nel “fuori Fiera” che si veste di cultura letteraria dando appuntamenti tra le sue strade per poter continuare a nutrir le velleità di aspiranti scrittori, semplici lettori e intellettuali. Il bilancio ha luci e ombre; si capisce già dal fatto che sulle date per il prossimo anno non c’è ancora alcuna certezza. E a dirlo è il sindaco di Milano Beppe Sala: “Al di là degli aspetti organizzativi serve riflettere sul coordinamento tra i grandi eventi che ci saranno nella primavera a Milano nel 2018: turismo, food, arte. Quelle di quest’anno erano date difficili. Ma non ci saranno sorprese, sarà a primavera e ci sarà”. Ombre che hanno il nome della poca affluenza di pubblico, basti pensare che nei giorni di fiera è stata calcolata una presenza di circa 80.000 unita, poca rispetto ai numeri registrati la settimana scorsa con la fiera del mobile,300.000 presenze, e con i numeri da guinness del salone di Torino. Non importa, l’associazione era presente per orientarsi e osservare il mondo del libro e della poesia in Italia. Ne esce un quadro più tosto allarmante visto che in uno dei dibattitti a cui ho avuto modo di partecipare si è discusso che in Italia si legge poco e si scrive tanto. Insomma L’Italia Paese di scrittori e pochi lettori.
Addetto stampa: Venanzio Lanzara